mercoledì 12 ottobre 2011

LA LEGGE BAVAGLIO


SCRITTO DA: ISS

Dopo la parziale chiusura di Wikipedia il web s'è scatenato contro il discusso e restrittivo disegno di legge chiamato "Legge bavaglio".
Questo testo non impone dei "Limiti" solo ai giornalisti, ma anche ai magistrati che nella ricerca devono lavorare con delle restrizioni, infatti: I magistrati potranno effettuare delle intercettazioni, anche ambientali, per reati che prevedono una pena minima di 5 anni di carcere, per un periodo di tempo massimo di 75 giorni. Sarà possibile prorogare il limite di tre giorni in tre giorni chiedendo l’autorizzazione al Pubblico ministero contro firmata dal giudice collegiale del capoluogo del distretto. Per i reati di mafia e terrorismo il limite sarà di 40 giorni e la proroga di 20, per le registrazioni invece Sarà vietato registrare conversazioni ad insaputa dei propri interlocutori, le registrazioni saranno consentite solo ai giornalisti o agli agenti dei servizi segreti.
Se si indaga o intercetta un sacerdote sarà necessario avvisare il vescovo a cui il sacerdote afferisce, se ad essere indagato sarà invece un vescovo, bisognerà comunicarlo alla Segreteria vaticana.
Questo ha degli effetti sui giornalisti perché sarà vietata la pubblicazione delle telefonate e del loro contenuto. Gli atti di indagine, anche se pubblici, potranno essere pubblicati solo in maniera riassuntiva, così come i verbali degli interrogatori. Le intercettazioni potranno essere pubblicate solo dopo la conclusione delle indagini preliminari. I giornalisti che contravverranno a questi divieti pagheranno multe dai 10 ai 100 mila euro. I PM che forniranno alla stampa atti coperti da segreto e dichiarazioni sulle inchieste potranno essere sostituiti.
Infine si arriva al più discusso comma 29, il "comma ammazza-blogger" il comma introduce il “diritto di rettifica” anche per blog e siti non iscritti come testate giornalistiche. In questa maniera chi intende anche solo tenere un diario on-line dovrà sottostare ad una delle norme che regolano la stampa italiana. La rettifica deve avvenire entro 48 ore e il blogger che non rettificherà potrà essere condannato a pagare sino a 12 mila euro di multa.

Cari lettori, tirate le conclusioni ricordando che la libertà che è stata tanto voluta e pagata con il sangue dei nostri compatrioti sta per essere stuprata dallo stesso sistema che dovrebbe difenderla.




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