martedì 26 marzo 2013

La donna e la società


Scritto da Martina

Carmen Morales, uno dei protagonisti del romanzo “Il Piano Infinito” di Isabel Allende, è una donna schiava di una società patriarcale e maschilista, ma che nonostante tutte le difficoltà riesce a liberarsi dal giogo paterno e a diventare indipendente.
Forse questo personaggio, come del resto molti altri nella storia della letteratura, rappresenta al meglio la situazione delle donne di tutto il mondo, che purtroppo anche ai giorni nostri in molti casi devono lottare per la propria emancipazione.

Il macigno di un passato di soprusi pesa ancora sulle spalle di donne un tempo schiacciate da esso, ma che ora tentano di rialzarsi, e di gettare quella pesantissima pietra nel strapiombo dell’oblio.
Fino a non molto tempo fa la considerazione dell’universo femminile era infima: le donne non potevano contare su alcun diritto, non avevano nessuna possibilità di esprimere la propria opinione e le proprie capacità, il loro unico compito era quello di accudire i figli e la cura dell’abitazione familiare. I mariti potevano picchiarle, tradirle, perfino ucciderle, ma non venivano puniti, dato che le loro consorti erano creature inferiori , condannate a subire eternamente e senza lamentarsi i soprusi del cosiddetto “sesso forte”. Inoltre, quando alla superstizione si univa alla misoginia, le donne erano condannate a morti atroci: nelle campagne medievali furono arse vive numerosissime “streghe”, ree soltanto di avere uno stile di vita poco consono alle usanze del tempo.

Questi sono esempi lontani nel tempo, ma la completa subordinazione dell’universo femminile rispetto quello maschile è continuata per molti secoli. Solo dopo la seconda guerra mondiale in Italia alle donne è stato concesso il diritto di votare, prima non si pensava fossero nemmeno in grado di eleggere un proprio rappresentante, e la lotta per l’emancipazione delle femministe è stata lunga e si è protratta per tutto il Novecento, culminando negli anni Ottanta: proprio in questo periodo è ambientato il “Piano Infinito” , che in alcuni capitoli è riempito dalle descrizioni delle azioni del movimento femminista, e delle sue battaglie per i diritti delle donne.

Oggigiorno nel mondo Occidentale possiamo contare su una quasi completa autonomia delle donne: il tasso di disoccupazione femminile è certamente più elevato di quello maschile, ma ci sono numerosi esempi di donne che compiono lavori importanti e che hanno un ruolo fondamentale anche in politica: Angela Merkel, il cancelliere tedesco, è alla guida dell’Europa nel lungo processo di risanamento dalla crisi, mentre Hilary Clinton, braccio destro di Obama, svolge un ruolo fondamentale nella politica internazionale.

Se l’Occidente è abbastanza evoluto in questo settore, tuttavia il mondo asiatico, soprattutto quello musulmano, deve ancora compiere delle trasformazioni ideologiche fondamentali per la completa accettazione della donna, anche per un fatto culturale. L’Islam impone una visione dell’universo rosa assai ridotta che se estremizzata può portare a conseguenze veramente disastrose : numerosi sono i casi di donne lapidate pubblicamente solo per il fatto di aver tradito il marito, e il tasso di disoccupazione e di analfabetismo femminile in quei paesi è elevatissimo.

Nei regimi dittatoriali presenti in estremo oriente la situazione è simile se non peggiore: in Cina molte bambine sono abbandonate alla nascita, e alle donne non sono concesse le possibilità di parlare o di entrare in politica . Aung San Suu Ky, leader dell’opposizione birmana, è stata ostacolata a tal punto da essere stata costretta agli arresti domiciliari per moltissimi anni lontana della sua famiglia, e non gli è nemmeno stato concesso di ritirare il premio Nobel conferitole non molti anni fa.
Nonostante sia molto migliore la situazione nella nostra società rispetto a quella musulmana e asiatica, l’atavica concezione della donna-oggetto è ancore impregnata nella mentalità maschile , anche in coloro che in teoria dovrebbero legittimare la parità dei diritti: basta pensare ai recenti scandali riguardanti escorts e cene “galanti” che hanno coinvolto alcune tra le più alte cariche dello stato, o più semplicemente alla miriade di pseudo-ballerine che ogni giorno esibiscono il proprio corpo in numerosi programmi televisivi. La riduzione della donna a soprammobile che questi esempi propongono è estremamente nociva e pericolosa: come si può definitivamente abbandonare un passato così ingombrante se anche oggi coloro che dovrebbero difendere e promuovere le pari opportunità hanno una concezione limitata e sbagliatissima della donna?

Forse avremmo bisogno di donne come Carmen Morales al governo, che lotterebbero strenuamente per la definitiva accettazione dell’emancipazione femminile ed eliminerebbero per sempre anche gli ultimi residui di una concezione superata e completamente errata della donna.

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