lunedì 9 gennaio 2012

METAL VALLEY OPEN AIR 2011 _ DEATH ENDURANCE CONCERT

Scritto da: VAN
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Sperduto nell'entroterra genovese, precisamente a Rossiglione, si apre il Metal valley 2011.
Un palco si erge in un'arena di ridotte dimensioni ma allestita piuttosto bene; loschi figuri con la birra in mano e dei bambini hanno l'aspetto di fan in attesa dell'inizio del concerto!
14 band, 12 ore di musica; una maratona alquanto devastante ma più che soddisfacente nel suo complesso. L'ambiente è decisamente caldo e soleggiato ma a tratti tetro per via delle band: dico questo perchè questo concerto si potrebbe definire la sagra del Death Metal.
Questo è il mio quarto concerto in assoluto, ma il primo che passo in "zona vip". Avevo un pass e mi sentivo potente!!
Senza nemmeno accorgermene mi sono ritrovato al fianco di ogni singolo membro dei "SADIST".
Cazzo ero incredulo, mi sembravano cosi normali, in mezzo a quell'arena; dei piccoli operai che in realtà sono grandi musicisti.


La sagra del Death ha aperto le danze con i "5 Star grave" ; per dire la verità non mi sono nemmeno accorto che fossero saliti sul palco fino a quando non me lo hanno detto, pensavo che fosse ancora in corso il sound check. Raddrizzo le orecchie giusto per deliziarle sugli ultimi brani proposti, inclusa Pet Sematary dei Ramones.
 
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Con un urlo che mi ha stordito alla grande salgono sul palco i "Lucky Bastardz".
Fanno prevalere gli anni 80 nel loro repertorio musicale; i Motorhead devono avere fatto breccia nei loro cuori vista la somiglianza del sound; anche se il cantante assomiglia a Rob Halford dei Judas Priest ma più incazzato, e il bassista è un misto tra Axl Rose
e Duff Mckagan dei Guns n' Roses  (me lo ha ricordato il suo modo di vestirsi, in particolare per la bandana  e la capigliatura che aveva, molto simili allo stile di Rose). Bella prova per loro.


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Vai con il trash con gli Spanking Hour! Ce l'hanno messa tutta per far vedere che possono conquistare il pubblico con la loro musica, purtroppo il caldo estivo non è stato molto gentile e quasi tutto il pubblico che era sotto il palco,unanimemente si è deciso di spostarsi sotto gli alberi alla ricerca di un pò di ombra.
Alcuni temerari preferiscono però restare sotto il sole per dare un pò di man forte agli Spanking Hour,  per dargli un pò di carica. In definitiva la loro prova non è stata ottima, forse il caldo li ha resi un pò mollicci ed il poco pubblico presente sotto palco ha fatto il resto. 


Seguono i Nerve. Un bassista di notevoli capacità guida una sezione ritmica precisa e devanstante coadiuvata da uno scream molto potente: le grida colpiscono molto ma alla lunga le le avverto come troppo ripetute e risultano fastidiose per me, non ancora abituato a concerti di questo genere.
In ogni caso, forse complice il fatto che giocano in casa, essendo se non sbaglio genovesi, catturano l'attenzione dell'accaldato pubblico con un set preciso e d'effetto.


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Gli Ateniesi "Cerebrum" assomigliano molto al solito gruppo di cattivoni incavolati.
Il cantante sembra un topo da laboratorio; immaginatevi un ometto basso, pelato, con degli occhialoni neri e la lente grande come il fondo di una bottiglia, un paio di jeans e una maglia bianca, sommate il tutto e avrete nella vostra mente il cantante dei Cerebrum. A primo impatto mi sono fatto quattro risate solamente guardandolo, poi ho capito che è una di quelle persone che ti riserva delle sorprese, infatti ha dato dimostrazione di avere una buona potenza vocale dalla sua.
Li ho ascoltati a malapena perchè ero intento a bere una birra, ma per quel poco che ho sentito, posso dire che nella loro brutalità non sono male, possono solamente crescere come gruppo.


Da Atene si ritorna in Italia con gli Antropofagus; a questo punto sembra che il pubblico si sia riunito solo per loro.
Personalmente, da neofita, ho avuto l'impressione di ascoltare tanto casino e poca sostanza, tuttavia parlottando con qualche persona tra il pubblico, mi è parso di capire che invece hanno fatto una performance di impatto, oltre al fatto che si sono riuniti da poco e la loro esibizione era molto attesa.
Magari riascoltandoli potrei anche cambiare idea.


La settima band della giornata sono i Methedras.
Tutti tranquilli sono saliti sul palco. Vestiario sobrio, pantaloncini corti o a pinocchietto, una maglia del gruppo preferito, nessun dettaglio in particolare: hanno fatto soltanto in modo che la parte musicale rendesse nel miglior modo possibile.
Indiscutibile l'energia e la tecnica che hanno. Mi sono piaciuti molto per quello.
Per un piccolo periodo (le prime tre canzoni) non li ho ascoltati, perchè ero impegnato a leggere una rivista che avevo comprato nello stand "Rock Hard";  ma quando ho finito di leggere l'articolo che mi interessava, le mie orecchie hanno captato che c'era del buon sound in quel momento e anche se la solita cantilena growl mi fa venire il nervoso,  posso dire che sanno cavarsela molto bene e sono una delle band migliori fino ad ora.
Ho sentito tanto di quel Growl che ormai me lo sto facendo piacere. Anche i The Amenta ci mettono del loro (Growl ovviamente)... anche se una domanda mi balza in testa. Ma questi da dove cavolo sono usciti?
Non tanto per l'eccessiva bravura che dimostrano, ma per il modo in cui si sono presentati. Un mio amico vedendo una loro foto mi ha chiesto: ma questi per truccarsi sono usciti dalle fogne pubbliche??
Effettivamente il dettaglio che arriva subito è quello del travestimento, che li rende abbastanza tetri per la musica che esprimono, a tratti ipnotica.
Putroppo non è il mio genere ma hanno fatto una buona prova questi ragazzi australiani, dando anche dimostrazione di saper stare in mezzo ai fan e rendendosi disponibilissimi a fare qualche foto (io ovviamente ne ho immediatamente approfittato!!). 


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Gli ElvenKing sono italiani e per questo bisogna andarne fieri!! Sono accostabili ad uno stile simile a quello dei Nightwish,  ma il folk metal che fanno è veramente eccezionale!! Purtroppo non credo fossero in giornata per come li ho sentiti.
Suoni tiratissimi e il violino tra le loro fila non ha avuto la benchè minima possibilità di risaltare. Sono comunque riusciti a strappare qualche applauso pur essendoci ancora poca gente in giro, dato che molti erano ancora per lo più impegnati a cercare riparo dal caldo.


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La capitale tira fuori il loro gruppo migliore di genere e lo manda direttamente al metal valley: è l'ora degli Hour of Penance.
Il decimo gruppo in lista è forse uno di quelli che rapprensenta meglio il Death Metal italiano in giro per l'Europa. Una grande potenza nei suoni, non sbagliano un colpo. Tecnicamente bravi, danno prova di  essere decisamente una delle migliori band fino ad ora, anche se non sono un grande estimatore del genere (l'ho già detto forse?).


Skanners:
Un nome, un programma. Finalmente le mie orecchie hanno il piacere di sentire il sound che volevo io!
Quasi 30 anni di storia per questi signori che tentano di ringiovanire il gruppo con un nuovo inserimento: alla batteria si presenta un ragazzino di 17 anni, ma con una grande potenzialità.
Credo che solo lui abbia beccato più applausi di quelli che si sono meritati gli "Hour of penance". Anche loro italianissimi, salgono sul palco con la voglia di scatenarsi e trasmettere un pò di carica a questo Metal Valley un pò smorto fino a questo momento, forse per la poca presenza di pubblico, che arriva alla spicciolata ed immediatamente cerca riparo all'ombra, lasciando il fronte palco sguarnito di presenze.
Heavy metal a tutta manetta, la grinta che dimostrano sul palco mi fa risvegliare da quel senso di sonnolenza che fino a quel momento aveva il possesso su di me, una buona prova per loro. Complimenti agli Skanners.


"Non sei normale" canta Daniele "Bud" Ancillotti con la Strana Officina. Che non è la prima canzone suonata da loro quest'oggi, ma da l'impressione di essere stata una delle canzoni più apprezzate dal pubblico.
Finalmente si presenta qualcosa che devia da tutte le band Death Metal che fino ad ora sono comparse sul palco!! Una bella prova per un'altra delle band che da anni rappresenta degnamente l'heavy metal italiano. Variazioni dei testi, dall'inglese all'italiano; un chitarrista che considero un figo per la voglia di mettersi in mostra e per i riff paourosi che ogni tanto lascia partire. Dopo gli Skanners, posso dire di avere ascoltato un'altra band che, anche se formata da membri di una certa età (che sprizzano comunque energia da tutti i pori), da un pò di diversità a questo concerto che fino ad ora era risultato un pò monotono per le mie corde.


Si alza una bella ventata d'aria fresca, per consolarci dal caldo estivo, e meno male visto l'orario.
La band special guest di stasera è: Belphegor.
Salgono sul palco con un'aria un pò cupa, non per nulla si meritano (da me) l'etichetta di ragazzi docili quanto un rotweiler incazzato.
Teste di capra (finte?!) impalate nell'asta del microfono.
Potrei sinceramente stupirmi se questi da giovani avessero avuto una carriera da chirichetti.
Il pubblico dava segni positivi da sotto al palco, si può dire che siano piaciuti.

Con grandi sospiri di sollievo, un pò perchè mi facevano male le orecchie e perchè finalmente dopo una maratona di 12 ore filate siamo arrivati all'ultima band, salgono così sul palco gli Headliner di questa lunghissima giornata
all'insegna del death metal, i Deicide.
Si presentano in modo un pò più sobrio rispetto al gruppo di prima (spiccano degli infradito, molto poco metal), ma la qualità si può dire che sia decisamente
migliore. Loro non si possono definire certo come un gruppo di festaioli che cantano canzoni popolari.
Testi pesanti e chitarre roboanti fanno di questi Deicide, mostri sacri del satanic - death metal.
Stare sotto il palco è un'impresa, un pò per la potenza delle casse, un po' per la marmaglia di gente che si dimena e 
si spintona. Jack Owen, chitarrista in carica nel gruppo dal 2004, è decisamente un mostro: tecnico, veloce, non ne ha sbagliata una; fenomenale.
Mi è sembrato molto strano vedere a quell'ora e soprattutto con quella band ancora i bambini con i relativi genitori
seguire con attenzione il concerto, magari erano li per seguire dei gruppi come la Strana Officina o gli Skanners, e la curiosità li ha portati a rimanere li fino alla fine;
dalle facce che ho visto però posso dire che l'unico motivo per cui i genitori fosserò ancora li era proprio per i figli, il pensiero comune era forse: "ma chi me lo ha fatto fare"!!
Deicide, comunque, molto positivi. Una buona scelta per concludere il Metal Valley.


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Non ho potuto partecipare alla prima edizione del Metal Valley, ma dai vari commenti che ho sentito,
tutte e due le edizioni sono state positive ed è arduo decidere quale sia la migliore.
Giornata lunghissima, positiva, molto positiva!! Sono stato tutto il giorno a stretto contatto con i membri
dei Sadist, anche se non ho avuto la possibilità di parlarci!! Ma anche di vedere il lavoro che viene svolto per
tenere su un concerto di quella portata. Organizzazione ottima. Speriamo che il prossimo anno si possa ripetere.


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