martedì 6 marzo 2012

OLIMPIADI? NO, GRAZIE!


Il No del governo Monti a Roma 2020 scatena polemiche e pareri divergenti da maggioranza e opposizione. E’ stata una occasione persa per il rilancio del paese o sarebbe stata una spesa immensa e inaffrontabile da un’Italia già vittima della crisi?
Veneto contro RomaVenezia, infatti, una delle due candidate per ospitare la manifestazione.(ipotetico logo per le Olimpiadi 2020)

L’amara notizia ci è giunta alcuni giorni fa da Roma. Il “no” perentorio di Monti alla candidatura di Roma come città olimpica crolla come un macigno e schiaccia i sogni di coloro che nel 2020 immaginavano già di vedere arrivare una miriade di atleti nella città eterna.
“Motivazioni chiare ma non condivisibili”, sussurra affranto il sindaco Alemanno, che vede sfumare il rilancio e il rinnovamento dell’immagine della capitale.
Di certo il demone della crisi greca scaturita anche per le immani spese dovute all’allestimento dei giochi del 2004, circa 15 miliardi di euro, non deve essere passato inosservato al Premier, anche perché a conti fatti la cifra da sborsare dallo stato erano più o meno 4,7 miliardi, sui 9,8 di spesa totale.
“Il governo non ritiene che sarebbe responsabile nelle attuali condizioni dell’Italia assumere questo impegno di garanzia”. Con queste parole Monti giustifica la sua scelta; con lo stato così ampiamente in crisi la decisione di sostenere un’ulteriore spesa senza la sicurezza di un guadagno effettivo era sicuramente una scelta avventata e incoerente con le politiche di austerità adottate dal governo tecnico, ma ciò ha suscitato le più disparate reazioni dai partiti politici.
L’ex ministro Giorgia Meloni lo definisce “un danno all’immagine dell’Italia”, mentre il senatore del Pdl Domenico Gramazio afferma che tutto ciò è una “vergogna per la capitale”.

Risposte più moderate e addirittura favorevoli dal PD. 
Francesco Boccia , deputato democratico , commenta “è 
una scelta saggia, non sarebbe stato opportuno ospitare 
le prossime Olimpiadi. Il Paese è impegnato nel 
risanamento con uno sforzo enorme: quando sarà 
conclusa questa fase delicata sarà la volta di tornare a 
metterci in gioco. I pochi soldi che ci sono per lo sport, 
intanto, investiamoli per preparare gli atleti”. Forse è 
stato troppo prudente, ma di certo Monti ha evitato un 
ulteriore aggravarsi del debito di uno stato già in rosso, 
con un Expò da ospitare prossimamente, e con alle 
spalle dei mondiali di nuoto che hanno suscitato enormi 
polemiche per la gestione e per i costi.

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