Scritta da Van
Parecchi anni fa in Transilvania, colui
che da sempre è stato uno degli incontrastati leader dei mostri, si
ritrova ad occupare un ruolo d'eccezione. Tutti possono essere padri
di famiglia, ma se sei Dracula la questione si fa più esagerata e
anche ridicola. Il Conte vampiro veste i panni di un accomodante e
apprensivo manager d'hotel oltre che a genitore amorevole intento a
crescere la propria ed unica figlia in solitudine in seguito alla
morte di sua moglie avvenuta per mano di “quelli strani esseri
chiamati umani” che li hanno costretti ad una vita da reclusi.
Il potente Conte decide così di dare
vita all'hotel Transilvania, un luogo in cui i mostri possano passare
del tempo allo scoperto senza dover incappare in qualche umano. Un
luogo dove lo staff è formato da zombie e da streghe e dove sulla
porta di ogni camera al posto del cartello non disturbare è appesa
una testa mozzata parlante.
Gli anni volano veloci e come se nulla
fosse arriva il giorno in cui Mavis, la primogenita del
pluricentenario vampiro, stà per compiere il suo 118° esimo
compleanno e quindi stà per diventare maggiorenne; lei sogna
l'indipendenza dal padre e freme per la voglia di viaggiare e
scoprire il mondo; ma la paura del nostro Drac per il mondo esterno
portano ad ingannare la “piccola adolescente” cercando di
trattenerla al castello.
Ma se poi in quello che dal 1898 è un
luogo “human free” e per lo più nel bel mezzo dei festeggiamenti
del compleanno di Mavis, con l'hotel colmo di mostri amici e parenti,
un umano dovesse mettere piede nella hall dopo aver eluso tutti i
sistemi di sorveglianza? Probabilmente sarebbe una tragedia. Ma per
chi in particolare? Per Drac o per il malcapitato umano?
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